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Sant’Ermete si schiera con l’attivista pisana no-Tav ferita

Sant’Ermete sta dalla parte di Giovanna Saraceno, l’attivista pisana ferita gravemente dalla polizia

 

Giovanna Saraceno è attualmente ricoverata in ospedale per una frattura al cranio causata dall’impatto di un lacrimogeno esploso dalla polizia durante la manifestazione no-Tav in Val di Susa di sabato scorso. Non Una di Meno, il comitato di quartiere di Sant’Ermete e tutte le altre realtà dell’attivismo pisano si sono riuniti ieri per darle il loro appoggio: “La persona adesso ricoverata in ospedale è una combattente, una donna che lotta contro le ingiustizie sociali di ogni tipo, e non è una criminale.“

“Non è una criminale come viene dipinta da alcuni giornali. E’ una donna incensurata, descritta come una pregiudicata senza scrupoli in cerca di guai con la giustizia. Criminale è chi spara nel viso alle persone: in Val di Susa c’è stato un tentato omicidio!” si legge su Riscatto Pisa

Al sostegno si sono unite anche alcune sigle dei sindacati e alcune realtà politiche della città di Pisa:

“La repressione contro il movimento NO TAV continua. Solidali e complici con Giovanna.
Vogliamo innanzitutto esprimere solidarietà a Giovanna, compagna che da sempre ha attraversato le lotte No Tav a Pisa e in Val Susa. Ieri sera, dopo la grande manifestazione che ha visto sfilare migliaia di persone a San Didero, Giovanna ha subito sulla sua pelle l’ingiustizia violenta della repressione di Stato. Un lacrimogeno sparato ad altezza del viso le ha procurato diversi traumi sul volto, fratture multiple ed una emorragia cerebrale. Le auguriamo di tornare presto a casa, e presto a manifestare ancora per quello che lei e tutto il movimento No Tav, noi compresi, ritiene giusto.
Siamo sgomenti che in questo paese partecipare ad una manifestazione significa rischiare di non tornare vivi a casa. È inaccettabile e surreale che le forze di polizia sparino lacrimogeni ad altezza d’uomo come fossero proiettili e che alcuni militari parlino di “legittima risposta delle forze dell’ordine”.
Da decenni il territorio valsusino è occupato militarmente per garantire la realizzazione di opere che quei territori hanno respinto e continuano a respingere. Opere che devastano il territorio, che non fanno gli interessi delle comunità che lì ci vivono ma che servono solo ad ingrassare mafie e speculatori.
Il movimento No Tav, in tutti questi anni ci ha insegnato la perseveranza e la forza. Non ci faremo intimidire nemmeno questa volta. A sarà düra!
Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile”

 

 

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