I vaccini Pfizer e Moderna più efficaci contro le varianti. J&J in coda a tutti
L’Istituto Superiore della Sanità (Iss) ha rilasciato nuovi aggiornamenti in merito l’andamento dei contagi in Italia. “Se le vaccinazioni anti-Covid nella popolazione raggiungono alti livelli di copertura, si verifica l’effetto paradosso per cui il numero assoluto di infezioni, ospedalizzazioni e decessi può essere simile tra i vaccinati rispetto ai non vaccinati. In questi casi, però, l’incidenza (intesa come il rapporto tra il numero dei casi e la popolazione), è circa 10 volte più bassa nei vaccinati rispetto ai non vaccinati. Questi numeri, se letti correttamente, quindi, ribadiscono quanto la vaccinazione sia efficace”.
Ancora l’ennesima conferma da parte delle istituzioni sulla necessità di incrementare il tasso di vaccinazione per ridurre il ritmo del contagio, la cui ripresa in questi giorni rischia di mandare a monte mesi e mesi di sacrifici e sforzi.
“Con l’aumentare della copertura vaccinale decresce il numero dei casi proprio per l’efficacia della vaccinazione” commenta l’Iss aggiungendo una nota importantissima: “I sistemi di sorveglianza, inoltre non rendono evidenti i casi di malattia evitati dalla vaccinazione, ma fanno emergere solo quelli che si ammalano malgrado la vaccinazione“.
Nell’ultima settimana siamo a conoscenza anche di alcuni studi uno Inglese e uno Canadese in cui si fa luce sull’efficacia di protezione e riduzione del rischio di contrarre la forma grave dovuta al contagio con la variante Delta. Un’analisi del servizio di sanità pubblica inglese (Phe) ha mostrato come, su un campione di 14.019 casi di infezione da variante Delta, nei vaccinati con due dosi si verifica l’80 per cento in meno di infezioni, l’88 per cento in meno di malattie sintomatiche e il 96 per cento di ospedalizzazioni in meno.
Si ricorda che meno il virus circola meno tende a mutare.
Si legge su Nature, una pubblicazione Francesce in cui sebbene il livello di anticorpi neutralizzanti (fortemente correlata alla protezione da malattia sintomatica) fosse ridotto, il 95 per cento dei sieri di soggetti che avevano ricevuto due dosi di vaccino Pfizer erano in grado di neutralizzare il virus. Lo stesso dato è stato confermato dai colleghi Canadesi su un campione di 421.073 individui contagiati.
I vaccini Pfizer e Moderna risultano sempre i più efficaci in termini di copertura tra tutte le varianti in circolazione al momento, rispetto ai cugini J&J di cui l’efficacia è così bassa da mettere sul tavolo delle possibilità l’eventuale richiamo con un vaccino a mRNA (come Pfizer o Mederna) per potenziare la copertura.