Premio “Pisa Donna” all’avv. Ebru Timtik, all’avv. Nasrin Sotoudeh e alla Prof.ssa Emanuela Navaretta
Sabato 18 cerimonia di premiazione in Logge dei Banchi. Recuperata l’edizione del 2020
Si svolgerà sabato 18 settembre in Logge dei Banchi (inizio ore 11.00) la cerimonia di premiazione della 34^ edizione del premio “Pisa Donna” organizzata dal Consiglio cittadino per le pari opportunità e dall’assessorato alle pari opportunità del Comune di Pisa. Saranno premiate per il loro impegno in difesa dei diritti umani Ebru Timtik, avvocato e Nasrin Sotoudeh, avvocato, per la 33^ edizione che non si è potuta tenere lo scorso anno a causa della pandemia, e Emanuela Navarretta, docente universitario e giudice della Corte Costituzionale, per la edizione di quest’anno. Le decisioni erano state assunte nel luglio scorso dal Consiglio cittadino per le pari opportunità, coordinato dalla presidente, Silvia Silvestri, alla presenza dell’assessore alle pari opportunità e vicesindaco, Raffaella Bonsangue.
Le premiate
Ebru Timtik, avvocato e attivista turca per i diritti umani, muore il 28 agosto 2020, dopo 238 giorni di sciopero della fame, per testimoniare la necessità di un “giusto processo” nel suo paese e la difesa dei diritti umani, civili e delle donne. Nel settembre 2020 le è stato assegnato, postumo, il premio internazionale per i diritti dell’uomo, e nel novembre 2020 il Consiglio degli Ordini forensi d’Europa le assegna in via eccezionale, il Premio per i diritti umani a titolo postumo. Nel 2021 l’associazione europea delle Giuriste e Giuristi per la Democrazia e i diritti dell’Uomo nel Mondo in suo onore ha deciso di celebrare ogni anno il 14 giugno la “Giornata internazionale per un processo equo”.
Nasrin Sotoudeh, avvocato iraniano, è ancora detenuta nelle carceri iraniane. È stata insignita nel 2018 del premio internazionale per i Diritti Umani “Ludovic Trarieux” e del premio Sacharov nel 2012 conferito dal Parlamento Europeo per la libera manifestazione del pensiero, si trova ristretta in carcere dal 2018 condannata a 38 anni di carcere e 148 frustate per la sua attività professionale in difesa dei diritti delle donne, dei prigionieri politici e contro la pena di morte. L’attività professionale esercitata dall’avvocato Sotoudeh in difesa delle donne, dei diritti umani e della libertà di manifestazione del pensiero viene ritenuta attività criminosa di “collusione contro la sicurezza nazionale”, “propaganda contro lo Stato” e “istigazione alla corruzione e alla prostituzione”. Quest’ultima incriminazione le è stata attribuita per aver difeso le donne che rifiutavano di portare il Hijab e per essere lei stessa comparsa in Tribunale senza il velo.
Emanuela Navarretta, giurista e accademica italiana, è stata nominata giudice della Corte costituzionale il 9 settembre 2020 dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ha studiato a Pisa. Tra i diversi incarichi accademici, è stata direttrice del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Pisa dal 2016 al 2020 e, nel 2020, è eletta direttrice del Dottorato in Scienze giuridiche dell’Università di Pisa. Nel 2013, è stata relatrice alla Commissione Giustizia della Camera dei Deputati sul progetto di riforma in materia di danno alla persona e nel 2020, fino alla nomina a giudice costituzionale, è stata vicedirettrice vicaria della Scuola Superiore della Magistratura e componente del relativo Comitato direttivo a seguito di nomina da parte del Consiglio Superiore della Magistratura.