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Arriva la petizione per riaprire lo storico Bar Salvini | Ecco dove firmarla

Sono già numerose le firme raccolte nella petizione per riapertuna dello storico locale pisano sull’argine dell’Arno

 

Ecco il testo della petizione lanciata su change.org:

“A Pisa c’è un bar che chiunque abbia frequentato la città ha conosciuto. Si trova sull’argine dell’Arno all’inizio di quello straordinario spettacolo di verde che è il viale della Piagge. Si chiama Bar Salvini e, per oltre sei decenni, ha accolto persone di ogni età, di ogni ceto, di ogni provenienza, di ogni idea. Un esempio trasversale di laicità realizzata che raccoglie la complessità di una città variegata come poche. Un affresco vivo e mutevole che ha rappresentato Pisa, i suoi cittadini, i suoi ospiti, le sue istituzioni, le sue dinamiche sociali, i suoi mutamenti come nient’altro.

Quel bar nasce, nel 1957, da un’intuizione, dall’ingegno e dalla volontà caparbia di Gino il capostipite di una famiglia che da allora ha sempre gestito l’attività: i Salvini, appunto. Nasce da quella bella forza figlia della speranza che ha segnato la rinascita del nostro paese in una città devastata dalla guerra. Nel corso del tempo con lo stesso spirito ha incontrato e superato molte traversie, dalle difficoltà economiche generali e particolari, dall’alluvione alla pandemia, riuscendo però a rimanere sempre in piedi tanto da essere un riferimento per almeno tre generazioni di pisani. Tutti hanno un ricordo legato a quel luogo. Non a caso gli sono stati dedicati articoli, memorie, pubblicazioni, persino canzoni.

Nel novembre dello scorso anno colui a cui Gino aveva affidato la sua attività, e per mezzo secolo l’ha condotta, Roberto Salvini, è scomparso. Da allora quel bar è chiuso. Per difficoltà economiche e burocratiche il passaggio di consegne con la generazione successiva non è mai avvenuto e tutt’oggi, alla ricerca di carte introvabili, la situazione persiste. La struttura sta subendo un inevitabile degrado e la sua funzione di baluardo di socialità e di sicurezza rischia di venire meno.

Non sappiamo entrare nel merito della questione ma, per quello che quel luogo ha rappresentato per noi, per la vita sociale della nostra città, rivolgiamo un appello al sindaco, al prefetto e alle istituzioni coinvolte perché quella che oggi è una vera e propria ferita aperta sia rimarginata. Presto. Non è pensabile che quel punto di riferimento imprescindibile scompaia.

Bisogna però avere l’accortezza di favorire una soluzione che tenga conto di quanto è stato e che garantisca un futuro che rispetti quella che, nel corso del tempo, era diventata un’istituzione al pari di certi locali storici che nelle città vengono tutelati e protetti perché le raccontano. Le città sono fatte di segni, riferimenti, luoghi d’incontro e di confronto, monumenti. Il Bar Salvini è stato ognuna di queste cose e la nostra collettività deve agire per fare in modo che continui ad esserlo.

PRIMI FIRMATARI E PROMOTORI (in ordine alfabetico):
Athos Bigongiali, Tina Bongiovanni, Massimo Borelli, Francesco Bottai, Mariagiulia Burresi, Maria Valeria Della Mea, Enrico Di Ciolo, Simonetta Di Prete, Barbara Frediani, Cinzia Giachetti, Sandra Lischi, Renzo Lulli, Ilario Luperini, Patrizia Motroni, Tommaso Novi, Alessandra Peretti, Salvatore Sica, Flavio Tardelli, Tommaso Scarpellini

HANNO INOLTRE GIÀ ADERITO (in ordine alfabetico):
Dario Gambini, Paolo Cazzuola, Claudio Giola, Gualtiero Paperini, Maurizio Biasci, Stefano Saviozzi, Massimo Giuliani, Mario Paffi, Giovanni Giachetti, Alessandro Balsotti, Arrigo Parrotta, Paolo Bastianini, Fabrizio Kufferle”

 

Qui la petizione per chiunque volesse firmarla

 

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