E’ stato individuato il primo caso in Toscana della variante sudafricana
È stato individuato a Siena il primo caso di variante Omicron del virus SARS-CoV-2 in Toscana. Il sequenziamento è stato effettuato dall’UOC Microbiologia e Virologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, diretta dalla professoressa Maria Grazia Cusi, su una paziente proveniente dalla Gran Bretagna, in vacanza nel senese. La signora, vaccinata ed asintomatica, è stata ricoverata all’ospedale Santa Maria alle Scotte per altra patologia.
«Tutti i pazienti che vengono ricoverati in ospedale con accesso dal Pronto Soccorso o che hanno un ricovero programmato sono sottoposti al test Covid e, per tutti, vengono utilizzate le precauzioni necessarie a prevenire il contagio, sia per gli altri pazienti presenti che per i professionisti a lavoro – spiega il direttore sanitario dell’Aou Senese Roberto Gusinu –. Sui campioni positivi viene effettuato il sequenziamento per valutare il tipo di variante presente, considerando che quella prevalente al momento è la Delta. In questo caso, il nostro laboratorio ha subito riscontrato la variazione genica con uno screening sul virus, dopodiché ha fatto un ulteriore approfondimento con sequenziamento genetico, che ha confermato la presenza della variante Omicron. La paziente è stata isolata dal resto dei degenti, sono state prese tutte le misure per evitare ogni possibile contagio e, dopo la nostra segnalazione, l’Azienda USL Toscana sudest ha avviato l’iter per il tracciamento. Ci siamo confrontati con i colleghi del territorio e con la Regione Toscana considerando che si tratta del primo caso in Toscana e che la variante Omicron sembra molto contagiosa – aggiunge il direttore sanitario Gusinu –. È da chiarire, infatti, se l’aumento dei casi in Sudafrica sia dovuto ad una maggiore trasmissibilità di questa variante virale rispetto alle altre circolanti nelle precedenti ondate. Il nostro appello è quindi quello di vaccinarsi, per chi non lo ha ancora fatto, e di fare la terza dose perché i numeri del nuovo report dell’Istituto Superiore di Sanità sono molto chiari: chi non è immunizzato ha 16 volte in più il rischio di morire e, per quanto riguarda l’efficacia vaccinale, dopo cinque mesi dal completamento del ciclo vaccinale, risulta in forte diminuzione nel prevenire i contagi».
Importante quindi è l’attività specifica di sequenziamento, per la quale il Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Aou Senese è centro di riferimento per l’area vasta Toscana sudest e uno dei tre centri di alta specializzazione della Toscana. «Effettuiamo il sequenziamento per l’identificazione della variante, indagine che dura circa 3 giorni sui tamponi positivi dei nostri pazienti – spiega la professoressa Maria Grazia Cusi (in foto), direttore della Microbiologia e Virologia dell’Aou Senese, la prima in Toscana ad isolare il virus SARS-CoV-2 nell’aprile 2020 –. Il sequenziamento genomico ci fornisce una fonte inestimabile di indizi su come stia evolvendo un virus e questo ci permette di valutare, ad esempio, l’efficacia del vaccino e la sensibilità dei test diagnostici in uso – prosegue la professoressa Cusi -. Il SARS-CoV-2 è in circolazione da quasi due anni ma in questo lungo periodo ha subito molte mutazioni, basti pensare che Omicron ha acquisito 32 mutazioni solo nella Spike, rendendolo più abile ad evadere il nostro sistema immune. Per questo, è fondamentale essere vaccinati e sottoporsi alla terza dose, in quanto il vaccino ci protegge dal ricovero in terapia intensiva e dalla forma grave di malattia. Ne è un esempio la nostra paziente, vaccinata, infettata dalla variante Omicron, ma del tutto asintomatica».
Fonte: Azienda ospedaliero-universitaria Senese