Il ragazzino è stato insultato con frasi antisemite e aggredito da due ragazze 15enni
Bruttissimo episodio di matrice razzista nel parco di Venturina Terme, frazione di Campiglia Marittima. Un bambino ebrei di 12 anni è stato aggredito con insulti antisemiti, calci e pugni da due ragazze 15enni. Il fatto è accaduto domenica, quando il ragazzo si è recato al parco per vedere un amico. Appena arrivato sono iniziati gli insulti e poi l’aggressione. I genitori del ragazzo, dopo averlo portato al Pronto Soccorso, hanno sporto denuncia.
Anche il Governatore Giani e l’assessore Nardini hanno commentato il fatto. Ecco la notizia in una nota di Regione Toscana:
“Razzismo e antisemitismo covano tante volte sotto le ceneri. Per questo non possiamo permetterci di sottovalutare alcun gesto, anche se fossero solo parole uscite per un attimo fuori di senno. Ancor meno possiamo chiudere gli occhi quando alle parole si somma, come in questo caso, la violenza”.
Il presidente della Toscana Eugenio Giani commenta così l’episodio, riportato dai media toscani, che ha visto protagonista a Campiglia Marittima in provincia di Livorno un bambino di dodici anni, aggredito, insultato e preso a calci e sputi da due ragazzine poco più grandi di lui, quindicenni. “Tu devi stare zitto perché sei ebreo e devi morire nel forno” lo avrebbero aggredito le giovani, secondo quanto riferito dal padre.
“Si tratta di un episodio grave – prosegue Giani – E il fatto che sia accaduto in Toscana, dove molto e da anni abbiamo investito sulla memoria e sul racconto alle nuove generazioni di quello che è successo nei campi di sterminio, ci insegna che il vaccino contro razzismo e discriminazioni ha bisogno di richiami continui”.
“Davanti a questo ed altri episodi simili non possiamo chiudere gli occhi. Mai – ripete l’assessora alla cultura della Memoria della Toscana, Alessandra Nardini – Ottanta e più anni fa in Germania come in Italia le persecuzioni e le discriminazioni degli ebrei, ma anche degli omossessuali, delle persone con handicap, rom e sinti, oppositori politici e di tutti coloro che furono etichettati come ‘diversi’, si poterono realizzare anche a causa dell’indifferenza. Coltivare la Memoria è essenziale per combatterla”. “La memoria, per dirla con il linguaggio della pandemia – conclude – è il vaccino più potente che abbiamo e sono orgogliosa che in Toscana in questi venti anni si siano realizzate più edizioni del treno della memoria, intervallate dal grande meeting”. “Tante studentesse e tanti studenti toscani – conclude – hanno potuto così vedere con i propri occhi i luoghi di quegli orrori ed ascoltare le parole dei testimoni di quelle persecuzioni. Proprio questa mattina abbiamo presentato il programma del Giorno della Memoria 2022, un impegno che si rinnova ogni anno”.
Viaggi e meeting sono eventi non improvvisati. La Regione li organizza infatti formando le insegnanti e gli insegnanti, che a loro volta preparano studentesse e studenti con approfondimenti in classe. Conoscenza e coinvolgimento, anche emotivo, sono le parole chiave: un lavoro ampio ed articolato per cercare di capire cosa è successo, fornendo gli strumenti utili per decifrare il passato (ma anche il presente). E il successo lo si vede negli occhi e nelle parole delle ragazze e dei ragazzi, al ritorno sempre diversi rispetto alla partenza.