Nonostante la digitalizzazione, tantissime piccole esigenze di tutti i giorni continuano ad essere soddisfatte semplicemente con carta e penna
A casa, a scuola o al lavoro abbondano ormai tantissime soluzioni digitali più o meno avanzate: eppure, nonostante ciò, alcune abitudini “analogiche” non sono destinate a scomparire tanto facilmente.
Scrivere per ricordare ciò che si apprende ogni giorno
Per quanto possa sembrare un’attività superata, la scrittura a mano gode ancora di tanta considerazione in parecchi ambiti della vita quotidiana. Ecco perché tanto nelle aziende – con la cancelleria da ufficio – quanto a scuola e a casa, nonostante tutto, si continua ad acquistare carta, matite e penne per svolgere questo piccolo, ma essenziale, compito. Perché, quindi, in un’epoca storica in cui gli assistenti vocali sono sempre più presenti e pronti a trascrivere le nostre richieste, dovremmo quindi a prendere in mano una penna ed un pezzo di carta? La risposta è molto semplice: perché secondo molteplici studi, quando si apprende qualcosa di nuovo trascrivendolo, questa nuova forma di conoscenza viene acquisita in modo più completo. Ciò che si viene a conoscere in questo modo, del resto, viene fissato con maggior efficienza nella memoria: ed anche questo aspetto non può essere trascurato, soprattutto dal momento in cui nella società dell’informazione siamo bombardati da tantissimi stimoli. Ecco perché, in tutto ciò, questa modalità di apprendimento “analogico” conserva ancora un ruolo di primaria importanza nella nostra quotidianità.
La flessibilità e la comodità di uso di carta e penna
Per quanto i dispositivi digitali siano sempre più potenti e in grado di supportarci nel portare a compimento tante piccole attività, bisogna ricordare che, gli stessi, non sono sempre e comunque la soluzione ideale ad ogni problematica. Talvolta, infatti, questi apparecchi possono manifestare tutti i limiti tipici di una tecnologia che non riesce ad essere veramente (e completamente) democratica, come testimoniano alcuni apparecchi fin troppo poco potenti o sprovvisti di funzioni avanzate per fungere da strumenti di studio e di lavoro. La necessità di disporre anche di licenze di programmi e di abbonamenti a piattaforme di vario genere per riuscire a svolgere alcuni compiti, inoltre, è la miglior testimonianza di come – nonostante tutto – gli strumenti informatici non permettano di lavorare liberamente ad ogni progetto. In alcuni casi, infatti, le alternative open source non sono paragonabili a quelle soluzioni software proprietarie, che spesso diventano veri e propri standard in ambito lavorativo e educativo. Gli apparecchi informatici, d’altro canto, spesso richiedono anche un’alimentazione tramite la corrente elettrica o, ancora, sono dotati di accumulatori che finiscono per scaricarsi sempre nei momenti meno opportuni, impedendo alle persone di utilizzarli. In alcune situazioni, ancora, computer, tablet, smartphone e dispositivi indossabili possono pure richiedere una connessione dati: in assenza della stessa, alcune funzioni non sono nemmeno disponibili.
I simboli dell’emancipazione del genere umano dalla schiavitù dell’ignoranza
Come abbiamo avuto modo di affermare nei precedenti paragrafi, è ovvio che le soluzioni digitali rappresentano di sicuro un notevole passo avanti nello svolgimento di tante piccole mansioni. Gli strumenti tecnologici, infatti, hanno il pregio di semplificare notevolmente la vita alle persone, introducendo nuovi standard qualitativi in termini di prestazioni e di risultati di tanti compiti portati a buon fine. Eppure, c’è un aspetto che non manca mai di essere sottolineato da parte di coloro i quali vedono, in carta e penna, un simbolo a dir poco intramontabile del genere umano. A giusta ragione, infatti, è innegabile che questi due strumenti rappresentino un baluardo contro l’ignoranza, questo, perché saper leggere e scrivere – utilizzando questi due oggetti – per tanti anni sono state due facoltà non completamente diffuse tra tutti gli individui. Una matita ed un taccuino, infatti, permettono di prendere appunti, scrivere, fare calcoli e trasmettere messaggi rivolti ad altre persone. Tutto ciò, per secoli, non è stato alla portata di ogni uomo e donna: ecco perché, anche in tempi di digitalizzazione, i fogli di carta, le penne e le matite restano oggetti pregni di quel fascino unico tipico delle rivoluzioni “gentili”.