L’assessore all’urbanistica Massimo Dringoli è intervenuto questa mattina in Consiglio Comunale per presentare il Piano urbano della mobilità sostenibile (PUMS).
«Il 14 novembre 2020 la Giunta comunale ha adottato il PUMS della città di Pisa. Si tratta di un Piano strategico, che cioè fissa degli obiettivi considerati raggiungibili in 10 anni, ma non è uno strumento urbanistico che fissa delle norme da rispettare. Un Piano strategico che deve riferirsi ad uno strumento urbanistico, costituito nel nostro caso dal Piano strutturale. Tuttavia, su di una parte molto importante del territorio comunale, cioè il Litorale, la pianificazione urbanistica è però fortemente condizionata dai Piani di gestione del Parco regionale che sono ancora in corso di redazione. Questo spiega perché il PUMS è della città di Pisa e non del Comune di Pisa. Quando questi Piani saranno stati approvati potrà essere aggiornato il PUMS estendendolo all’intero territorio comunale».
«È bene anche ricordare quali sono i contenuti del PUMS. Obiettivo primario è il miglioramento della qualità della vita all’interno della città, agendo contro tutte le cause di inquinamento sia dell’aria che acustiche. L’azione principale per raggiungere questo obiettivo è costituita dalla riduzione del traffico automobilistico privato all’interno della città. A questo scopo occorre sviluppare: la mobilità ciclopedonale; lo sviluppo del Tpl privilegiando quello su sede fissa (rotaia) tramviaria o ferroviaria; l’intermodalità tra diverse modalità di trasporto, con conseguente sviluppo di parcheggi scambiatori e a servizio della Ztl; l’utilizzazione delle vie d’acqua; la realizzazione di parchi pubblici».
«Per l’attuazione del PUMS è necessario il processo partecipativo. Solo se i cittadini sono coinvolti nella redazione e nella gestione del Piano questo può essere attuato. La partecipazione fa sì che il PUMS possa essere continuamente aggiornato. Un aggiornamento si rende necessario già in questa fase, se si pensa che i dati raccolti per la redazione del PUMS sono stati in buona parte condizionati dall’emergenza COVID che ha influito molto sul traffico. Una volta ripreso il regime normale occorrerà certamente aggiornare i dati assunti come riferimento nel Piano».
«Sono state presentate 34 osservazioni, almeno secondo il numero di protocollo, ma in realtà sono 122, esaminate singolarmente in 1^ Commissione consiliare. Di queste 10 sono state accolte, 19 accolte parzialmente e 93 respinte. Per quanto riguarda quelle accolte, si è trattato, più che di osservazioni, di contributi presentati con lo scopo di migliorare il PUMS. Essi sono stati quindi inseriti in una nuova edizione del PUMS, quella di cui ora si richiede l’approvazione. Riguardano in particolare un’estensione della rete di percorsi ciclopedonali, alcuni suggerimenti per il sistema dei parcheggi, per la mobilità elettrica, sulla infomobilità e sulla mobilità delle merci. Le osservazioni respinte, per contro, non solo non avrebbero potuto contribuire minimamente al miglioramento del PUMS, ma, se accolte, ne avrebbero compromesso gli obiettivi. Basta, infatti, ricordarne alcuni contenuti. La più ricorrente è il rifiuto della previsione di ulteriori parcheggi sia scambiatori, sia ai margini del centro storico, sia in Ztl. Sconcertante risulta la motivazione che, anche in sede di Commissione consiliare, è stata fornita a tale rifiuto: i parcheggi sarebbero “attrattori di traffico”, cioè incrementerebbero il traffico automobilistico, quasi che uno decida di usare l’auto tanto per provare il gusto di entrare in un parcheggio! Ma anche prendendo sul serio una tale motivazione viene da chiedersi: è più dannoso l’effetto provocato dal traffico verso un parcheggio posto ai margini della Ztl, o non consentire di girare a piedi nella Ztl a chi non ha trovato un parcheggio dove lasciare l’auto? È più dannoso l’effetto provocato dal traffico verso un parcheggio scambiatore, o non consentire di entrare in centro con un mezzo pubblico o in bicicletta non avendo trovato un parcheggio scambiatore dove lasciare l’auto? È più dannoso l’effetto provocato dal traffico verso un parcheggio dentro la Ztl, o non dare la possibilità agli abitanti della Ztl di togliere la propria auto dalla strada per lasciarla in un parcheggio? Appare chiaro allora che il rifiuto dei parcheggi, che sembra divenuto una vera ossessione per i presentatori delle osservazioni, è del tutto privo di logica, dando l’impressione di essere dichiarato tanto per ripetere frasi fatte sostenute da sedicenti ambientalisti, ma con il solo intento di contrastare l’approvazione di un piano, di cui la precedente amministrazione non aveva neanche definito le linee guida. Anche l’argomentazione sollevata da alcuni che i parcheggi verrebbero realizzati a scapito del verde pubblico è del tutto priva di fondamento. Basta un sommario sguardo ai contenuti del PUMS per vedere quanta attenzione viene dedicata sia ai nuovi grandi parchi previsti, sia al verde diffuso in tutta la città, e convincersi quindi come l’idea di sostituire il verde con dei parcheggi risulti del tutto estranea agli intendimenti di questa amministrazione. È chiaro che i parcheggi, ove non sia possibile eseguirli su aree già edificate, potranno essere realizzati su aree libere, ma si tratta di terreni incolti o utilizzati in modo improprio. È anche noto che oggi sono disponibili materiali per le pavimentazioni esterne che lasciano drenare le acque meteoriche. Altro motivo presente nelle osservazioni al PUMS è quello di chi si schiera contro la tangenziale Nord Est. Si può a questo punto pensare che sia stata proprio l’opposizione di alcuni alla sua realizzazione ad avere finora influito sulla sua mancata realizzazione, che tanti danni sta provocando al traffico in città. Invece di cercare di correggerne il tracciato previsto nel preliminare, fortunatamente ancora non definitivo, si è insistito assurdamente contro la sua realizzazione, che si spera invece di vedere finalmente modificata e realizzata. Ingiustificata è anche l’osservazione che riguarda la prevista strada di collegamento tra I Passi e la via S. Jacopo, mossa da chi non ha capito che la sua costruzione è giustificata solo per poter chiudere il Passaggio a livello dei Passi, dove le costruzioni fatte realizzare dalle passate amministrazioni in vicinanza della ferrovia non consentono di poter realizzare altro che un sottopasso ciclopedonale, ma non carrabile. Sono state inoltre respinte osservazioni contenenti proposte non attuabili in questo momento, quali la chiusura al traffico dei Lungarni e la chiusura della viabilità prospiciente tutte le scuole».
«Altre osservazioni infondate mosse al PUMS sono quelle di non considerare i rapporti con l’area vasta e di non prevedere una rete di tramvie e ferrovie urbane. .Quanto ciò sia falso lo dimostra innanzi tutto la considerazione che il PUMS ha per la rete Tpl d’area vasta. Si deve ricordare a questo proposito anche l’iniziativa, presa per la prima volta in Toscana, di stipulare una convenzione tra i Comuni di Pisa Livorno e Lucca per realizzare, d’accordo con Firenze, un sistema metropolitano di collegamenti tra queste città e produrre insieme un vero PUMS di area vasta, per il quale ha già iniziato ad operare un tavolo tecnico».
«Anche l’iniziativa, presa anche questa per la prima volta, di concordare con il Comune di San Giuliano la realizzazione di una pista ciclabile che, passando da Gello, colleghi i due Comuni, dimostra l’interesse per un’area più estesa del territorio comunale. Per quanto riguarda poi la previsione di una rete urbana di tramvie, il suo progetto non può che seguire l’effettuazione della tramvia Stazione – Cisanello».
«Il PUMS è uno strumento essenziale per assicurare uno sviluppo sostenibile alla nostra città, in linea con gli indirizzi più progrediti dell’urbanistica moderna. Nel corso degli anni potrà essere continuamente aggiornato ed esteso ad un’area più vasta. Per questi motivi se ne chiede l’approvazione.»
Fonte: Comune di Pisa