A metà ottobre, quando è partito l’intervento dell’Unità di Strada di Progetto Homeless, erano 285. A fine gennaio sono scesi a 170
Erano 285 a metà ottobre e a fine gennaio sono scesi a 170. E’ diminuito drasticamente il numero di persone senza dimora o con una sistemazione abitativa e una vita precaria che gravitano in Piazza Vittorio Emanuele e dintorni da quando, su richiesta del Comune di Pisa, è scesa in campo l’Unità di Strada di Progetto Homeless, la cabina di regia della Società della Salute della Zona Pisana per gli interventi nell’area della marginalità grave: più o meno da quattro mesi tutti i pomeriggi dalle 14 alle 20 sono presenti sotto i loggiati delle Poste, della Provincia e della Camera di Commercio ma anche in viale Gramsci, Piazzetta Haring e nel primo tratto di Corso Italia, facilmente identificabili grazie alle vistose pettorine giallo fluorescente. Un quadrimestre di lavoro, durante i quali la presenza di senza dimora in quella porzione di città si è ridotta del 40%, una diminuzione che è andata di pari con l’intensificarsi del lavoro di rete con gli altri soggetti, istituzionali e non, che frequentano la Piazza e le zone circostanti e con l’aumento degli invii verso i servizi sociali e sanitari o, comunque, altri progetti di realtà del terzo e settore e del volontariato.
«Il loro non è assolutamente un servizio d’ordine ma un presidio sociale – precisa, infatti, la presidente della Società della Salute Gianna Gambaccini, assessore alle politiche sociali del Comune di Pisa: grazie alla loro presenza e capacità di mediazione, alla collaborazione con il gruppo “Prossimità” della Polizia Municipale e con altre realtà del volontariato e del terzo settore presenti in quella parte di città, sono riusciti a ridurre in modo significativo la concentrazione di persone in situazione di marginalità e le conseguenti situazioni di tensione, favorendo il più possibile la presa in carico da parte dei servizi sociali e sanitari».
Un esempio è la collaborazione con la Caritas finalizzata a ridurre il numero di persone che stazionavano in via Mazzini in attesa dell’apertura dell’ex mensa del Cottolengo, in tempo di pandemia trasformatasi in centro di distribuzione di pasti caldi: «Il direttore don Emanuele Morelli si è rivolto al sistema homeless della SdS Pisana e, con risorse proprie, ha finanziato un intervento che prevede la distribuzione dei pasti caldi in tre diversi punti della città» spiega Gambaccini.
Un altro è il lavoro quotidiano, non solo con le persone senza dimora, ma anche con i cittadini e i commercianti che frequentano o lavorano nella Piazza e nei dintorni. In quattro mesi, infatti, gli operatori hanno realizzato 26 interventi di mediazione su richiesta di negozianti ed esercizi pubblici e 22 a partire dalle indicazioni dei residenti.
Il tutto con l’obiettivo di favorire il più possibile la presa in carico o quanto meno il contatto con i servizi sociali e sanitari delle persone senza dimora: sono stati 461, infatti, i cosiddetti “invii”, ossia l’orientamento e l’accompagnamento verso altri servizi del territorio in ragione dei bisogni rilevati, con un trend in crescita costante con 116 interventi nel mese di ottobre e 171 in quello di gennaio.
Importante anche il lavoro di prevenzione in funzione anti-Covid con oltre due mila presidi sanitari distribuiti in strada, soprattutto mascherine e gel igienizzante.
Fonte: Comune di Pisa