Una circolare del ministero dell’Interno blocca ogni ipotesi di riapertura totale in zona gialla. Confesercenti non ci sta e prepara una class action
“Altro che ripartenza in zona gialla, visto che i pubblici esercizi che non dispongono di spazi esterni dovranno applicare le stesse regole in vigore con la zona rossa. Uno schiaffo ad una intera categoria in ginocchio che adesso chiederà adeguati risarcimenti allo Stato”.
Non usa mezzi termini Fiepet Toscana Nord, il sindacato pubblici esercizi di Confesercenti, per raccogliere la rabbia di tanti colleghi che speravano in una vera ripartenza dal 26 aprile. “Qualcuno ha spacciato per successo la concessione di utilizzare gli spazi all’aperto a pranzo e cena – insiste il sindacato di categoria -. Si tratta certamente di un passo avanti, che però discrimina la maggior parte dei pubblici esercizi che non dispongono di spazi esterni. Per loro sarà come essere in zona rossa, con i bar che avranno la possibilità solo dell’asporto fino alle 18”.
Per comprendere le difficoltà di interpretazione del nuovo decreto, già evidenziate a caldo da Confesercenti Toscana Nord, basta dire che si è resa necessaria una circolare del ministero degli Interni per chiarire e confermare i timori degli operatori. “Circolare che conferma come di giallo da lunedì ci sia davvero poco – sottolinea Fiepet Toscana Nord – visto che rimane esclusa, relativamente agli esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e bevande, la possibilità di consumazione al banco. Inoltre restano confermate le altre disposizioni che fissano alle 18 il limite orario entro il quale è consentito l’asporto ai soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dal codice Ateco 56.3, quindi i bar”.
Dura la conclusione. “E’ il momento di farsi sentire come categoria. Abbiamo sempre cercato il dialogo fornendo proposte, protocolli, strumenti per riaprire in sicurezza. Il risultato è stata una zona gialla peggiorativa. Inutile perdere tempo impugnando al Tar questo decreto visti i risultati di altre azioni simili. Pronti invece a mettere in campo una class action contro chi ha interrotto il lavoro o lo ha pesantemente ostacolato della categoria dei pubblici esercizi”.
Fonte: Confesercenti Toscana nord