La lista “Una Città in Comune” risponde alla decisione della giunta del Comune di Pisa di istallare i cancelli al Giardino Scotto
Ecco quanto si legge sui canali della lista:
“L’ultimo, incredibile intervento della Giunta Conti in nome del “decoro” e della sicurezza ha deturpato il nostro parco cittadino più amato: per impedire l’accesso ai camminamenti del Giardino Scotto sono state in fretta e furia installate orribili cancellate fatte con reti e tubi. Si tratta di un profondo sfregio inflitto a Pisa e al diritto dei cittadini e delle cittadine di vivere uno dei luoghi più belli della città.
Il Comune abdica ancora una volta alle sue funzioni, sostenendo che le cancellate servono a contrastare lo spaccio e le scritte sui muri. Si pensa di poter affrontare questioni sociali complesse, come le situazioni di disagio e le dipendenze da alcol o sostanze stupefacenti, adottando ottuse ordinanze proibizioniste, mentre per contrastare tali fenomeni sarebbe necessario concentrarsi sul potenziamento degli interventi sociali.
Non esiste nulla di più indecoroso e sciatto di spazi pubblici lasciati vuoti e in stato di abbandono: la blindatura di una parte del giardino pubblico è un’amara sconfitta per tutta la comunità. Gli spazi devono essere vissuti ed animati, è compito del Comune averne cura: imporre il divieto di accesso con delle inferriate non risolve il problema ma, piuttosto, lo moltiplica.
La nostra città è invasa da innumerevoli telecamere, in nome del decoro non ci si può sedere su gradini e panchine, non si può bere o lavarsi le mani alle fontane (perché piombate) e, sempre in nome del decoro, un’edicola confiscata alla mafia è stata rimossa da Borgo Stretto, su indicazione di alcuni commercianti, per non “rovinare” la passeggiata. Si fanno tagli sugli interventi sociali che sarebbero necessari e, al contempo, si utilizzano i cani antidroga per intimidire e allontanare i ragazzi senegalesi dai parcheggi.
Noi crediamo che i muri vadano abbattuti e non alzati, che la cittadinanza consapevole debba riappropriarsi degli spazi pubblici e farli rivivere, che la città non debba essere una vetrina per fare affari ma un luogo accogliente e fruibile per tutte e tutti coloro che ci vivono e lavorano.
Le cancellate allo Scotto sono uno scempio che va subito rimosso.”