Riceviamo e ripubblichiamo il comunicato stampa di Filcams Fisascat e Uiltrasporti di Pisa al fine di mantenere alta l’attenzione sulla vertenza del rinnovo del CCNL Multiservizi/Servizi Integrati, scaduto oramai da 8 anni
“LE LAVORATRICI E LAVORATORI DEL MULTISERVIZI : NON VOGLIAMO ESSERE PIU’ INVISIBILI – RIDATECI LA NOSTRA DIGNITA’ – 8 ANNI SENZA CONTRATTO !!
Filcams, Fisascat e Uiltrasporti di Pisa “ la priorità adesso è mantenere alta l’attenzione su un comparto, quello degli appalti di servizi, che oltre alle tante criticità legate alla pandemia, presenta , per quanto riguarda il settore multiservizi/servizi integrati l’aggravante del mancato rinnovo del ccnl scaduto oramai da 8 anni “, contratto nazionale che riguarda una moltitudine di lavoratrici e lavoratori , più di 3000 nella sola Provincia di Pisa, 600.000 a livello nazionale che operano nei servizi di pulizie e sanificazione in enti pubblicii e strutture private , di portierato , nelle attività di manutenzione , di logistica del farmaco, in musei e biblioteche . Lavoratori invisibili che tutti noi incrociamo ogni giorno e che vogliano far sentire la loro voce .
Nonostante lo sciopero nazionale del 13 novembre scorso, abbia avuto l’importante risultato della riapertura della trattativa che si era interrotta per volontà datoriale , le distanze registrate negli ultime tre mesi con le associazioni continuano ad essere importanti , ponendo pregiudiziali ancora piu’ inaccettabili .
Nel merito rispetto ad una nostra richiesta di aumento salariale di 130 euro piu’ che sostenibile dati i risparmi che le imprese hanno avuto per effetto dei mancati aumenti per ben 8 anni, la risposta è stata al ribasso di circa 88/90 euro senza voler riconoscere nemmeno un euro per il periodo di vacanza contrattuale e pensare che molte imprese, sopratutto quelle legate ai servizi di pulizie e sanificazione hanno visto aumentare con la pandemia in maniera significativa i propri fatturati .
Sempre in un’ottica di risparmio e di contenimento dei costi sulle spalle dei lavoratori, ritorna il tema della malattia o meglio dell’abbattimento della copertura economica dei primi 3 giorni di malattia che sono a carico delle aziende .
E’ per noi una posizione assolutamente inaccettabile che va a ledere il diritto fondamentale della tutela della salute in un settore dove i carichi di lavoro sono spesso insostenibili e riguardano prevalentemente una platea femminile , costretta per i pochi contributi versati a causa delle poche ore lavorate e della riforma Fornero , a lavorare anche fino a 70 anni.
A tutto questo si aggiunge l’ulteriore richiesta di non pagare o consolidare le ore di straordinario, ma metterle in una banca ore . Significa anche qui introdurre un meccanismo di risparmio immediato per le aziende, negando la possibilità di poter aumentare le proprie di lavoro, consolidando lo straordinario .
Riteniamo vergognosa la mancanza di responsabilità da parte datoriale nei confronti di tante lavoratrici e lavoratori (circa 3000 sul nostro territorio – 600.000 a livello nazionale) duramente colpiti dalla pandemia e che da sempre svolgono attività che sono parte integrante e fondamentale dei servizi erogati ai cittadini sia nel sistema pubblico che privato e che da sempre ne rappresentano l’anello debole a causa dell’elevata precarietà che può tradursi in una situazione di povertà cd.relativa caratterizzata da salari che potremmo definire da fame ,5 euro netti l’ora per poche ore settimanali lavorate e con il rischio di perdere occupazione e diritti ad ogni cambio di appalto o di vedersi applicati contratti pirata . Un settore che troppo spesso nasconde irregolarita’ ed illegalità e che è sempre sotto attacco , attraverso il tentativo di revisione del codice degli appalti , da ultimo la proposta dell’autorità dell’ Antitrust di sospenderne l’applicazione .
Alcuni di queste lavoratrici e lavoratori , quelli che operano nelle attività di pulizie e sanificazione del comparto sanitario, sono stati definiti nella prima fase della pandemia degli eroi , diventati presto invisibili e poi dimenticati che sopratutto nei primi mesi del 2020 si trovati a lavorare negli ospedali, ed altre strutture sanitarie nelle rsa senza adeguati dispositivi di protezione , mettendo a repentaglio la propria salute e quella dei loro familiari . Nelle stesse condizioni si sono trovati ad operare gli addetti delle pulizie nella Grande Distribuzione
Altri , per effetto dei provvedimenti di chiusura delle scuole, universita’, musei e biblioteche sono piu’ di un anno che sono in ammortizzatore sociale con le consegueze dal punto di vista reddittuale che ne derivano.
Il senso di responsabilità che le lavoratrici e i lavoratori del Multiservizi hanno ancora una volta dimostrato non sta trovando adeguate risposte da parte datoriale che nell’ultimo incontro dell’11 marzo hanno riproposto uno schema a noi noto , quello di chiedere una sospensione del confronto per fare una valutazione loro interna sullo stato della trattativa .
Per noi è prioritario che la trattativa prosegua e che porti al rinnovo di un contratto nazionale dignitoso e che quindi il momento per così dire di riflessione richiesto porti ad un riposizionamento che riconosca il giusto valore in termini di dignità , salario e valorizzazione del lavoro ad un comparto che è da sempre , ed ancor più nella situazione attuale che stiamo vivendo , essenziale per il funzionamento del Paese, ed è per questo che riteniamo che anche la politica, le istituzioni ed i Ministeri competenti dovrebbero su questa vertenza svolgere un ruolo attivo e di sollecitazione nei confronti delle associazioni datoriali .
Se così non dovesse essere porteremo avanti la mobilitazione e le ulteriori iniziative necessarie a sostegno delle giuste e legittime rivendicazioni delle lavoratrici e lavoratori”
Fonte: Comunicato stampa Filcams-Cgil Pisa, Fisascat Cisl Pisa, Uiltrasporti Uil Pisa