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Sequestrato l’Orange Beach di Tirrenia

“Nessuno scempio ambientale o abuso è stato commesso” si difende l’amministratore delegato dell’ Ats Pages Pubblica Assistenza di Pisa

 

L’Orange Beach di Tirrenia inaugurato nel maggio scorso, non potrà portare a naturale conclusione le attività stagionali, che gli sono state affidate dal Comune di Pisa. Questo per l’inaspettata visita delle Guardie del Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli, che hanno sequestrato tutte le strutture. Nessun caso di Covid-19 dunque sull’improvvisa chiusura, come paventato da alcune fake-news girate sui social nella giornata di mercoledì 18 agosto.

“L’attività che con tanto impegno avevamo avviato non appena avuta, il 12 Maggio con la consegna da parte del Comune di Pisa dell’arenile, pur consapevoli che questa immissione anticipata nel possesso ci obbligava a realizzare immediatamente quanto previsto dal progetto posto a base della gara – commenta Marco Lo Cicero amministratore delegato dell’ Ats Pages Pubblica Assistenza di Pisa Cooperativa Unione – per questa ragione abbiamo deciso di realizzare strutture in legno di natura temporanea, idonee comunque a garantire il rispetto di tutti i requisiti di sicurezza, realizzazione avvenuta nei giorni successivi alla sua doverosa comunicazione al Comune e alla richiesta di autorizzazione provvisoria all’Ente Parco, convinti com’eravamo che non occorresse alcun preventivo rilascio di nulla osta“.

“Purtroppo – prosegue Lo Cicero -, questa nostra convinzione non è stata condivisa e non appena ne abbiamo avuto notizia ci siamo mossi per ottenere il rilascio di una sanatoria che avrebbe potuto e dovuto risolvere alla radice, in modo rapido e lineare, ogni problema.Senonché, con nostro immenso stupore, il provvedimento dell’Autorità Giudiziaria è intervenuto prima che i tempi burocratici consentissero il suo rilascio. Spiace dover interrompere in questo modo questa esperienza che ci ha visti impegnati notte e giorno, esperienza che davvero ha segnato un positivo cambio di passo; un cambiamento notato e apprezzato sino a ieri dai tantissimi frequentatori di questo arenile ed anche dall’amministrazione comunale di Pisa”. 

“Per noi era necessario offrire servizi di qualità, dare sicurezza ai frequentatori della spiaggia, attivare nuovi posti di lavoro dopo la lunga fase della pandemia – si difende l’amministratore -. E per farlo abbiamo realizzato due manufatti in legno semplicemente poggiati sulla sabbia e facilmente rimovibili. Perché di questo, in realtà, si tratta. Quindi, per chiarezza nei confronti della comunità, nessuno scempio ambientale o abuso è stato commesso, almeno a nostro avviso. Forse, verrebbe amaramente da concludere, la priorità non era il “fare” come noi pensavamo. Peccato. Soprattutto per i nostri affezionati utenti e per i dieci giovani che da oggi non hanno più un lavoro. Lavoro stagionale ma interessante ed utile per tante persone – anche svantaggiate – che hanno vissuto ore e giorni di piacere alla Orange Beach. Quando si dice che, Covid permettendo, adesso pensiamo tutti a ripartenza e resilienza”.

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