Un recentissimo articolo pone le basi per le prime evidenze sui rari casi di morte post vaccino
Dall’articolo scientifico del gruppo di ricerca che ha trovato le possibili cause di morte da trombosi dopo la vaccinazione con i vaccini AstraZeneca e J6J: “Negli ultimi mesi molti paesi hanno avviato l’immunizzazione di milioni di persone utilizzando vaccini basati su vettori. Sfortunatamente, gravi effetti collaterali sono diventati evidenti durante queste campagne di vaccinazione: le trombosi del seno venoso cerebrale (CVST), assolutamente rare in condizioni di vita normali, sono state trovate come un effetto collaterale grave che si è verificato 4-14 giorni dopo le prime vaccinazioni. Oltre a CVST, è stata osservata anche trombosi venosa splancnica (SVT).
Questo tipo di evento avverso non è stato osservato negli studi clinici di AstraZeneca e quindi ha portato immediatamente a un blocco delle vaccinazioni in diversi paesi europei. Questi eventi erano per lo più associati a trombocitopenia e quindi simili alla ben nota trombocitopenia indotta da eparina (HIT). Nel frattempo, gli scienziati hanno proposto un meccanismo per spiegare questa trombocitopenia indotta dal vaccino. Tuttavia, non forniscono una spiegazione soddisfacente per gli eventi tromboembolici tardivi. Secondo i nostri risultati, possono verificarsi eventi (di splicing alternativi) che portano a varianti della proteina Spike troncata e solubile. Queste varianti solubili Spike possono provocare gravi effetti collaterali quando si legano alle cellule endoteliali che esprimono ACE2 nei vasi sanguigni. In analogia agli eventi tromboembolici causati dalla proteina Spike codificata dal virus SARS-CoV-2, abbiamo definito il meccanismo della malattia sottostante la sindrome “mimetismo Covid-19 indotta da vaccino” (sindrome VIC19M).”
I vaccini a mRNA sviluppati da Pfizer/BioNTech e Moderna ne sono immuni perché non utilizzano questo sistema di somministrazione: per questo non ci sono stati casi di coagulazione del sangue ad essi collegati.
Il professor Marschalek, il principale autore della ricerca, sostiene che i vaccini possano essere riprogettati per evitare il problema. Anzi, J&J è già in contatto con lui e sta cercando di ottimizzare il siero, mentre non ci sono stati ancora contatti con AstraZeneca. La via d’uscita indicata dalla ricerca è quella di modificare la sequenza della proteina spike per evitare che avvenga la separazione. E quindi annullando la possibilità di effetti collaterali o reazioni avverse.
Fonte: Researchsquare